GIANGIACOMO D'ARDIA
Giangiacomo D'Ardia è un architetto italiano nato a Roma nel 1940.
Ha conseguito la laurea in Architettura nel 1967 presso l'Università
La Sapienza, sotto la guida di Ludovico Quaroni. La sua carriera
accademica è iniziata con un ruolo di ricerca e poi come docente,
portandolo a insegnare presso diverse università, tra cui il
Politecnico di Milano e l'Università "G. D'Annunzio" di
Chieti. Nel corso della sua carriera, ha sviluppato un particolare
interesse per l'interazione tra architettura e paesaggio, realizzando
progetti significativi come la chiesa di San Ambrogio a Milano e il
piano regolatore per vari comuni. Ha anche ricevuto riconoscimenti
per il suo lavoro, tra cui il Leone di Pietra alla Biennale di
Venezia nel 1985 per il progetto di un nuovo museo di arte
contemporanea. E' noto per il suo contributo nel campo del restauro e
della conservazione del patrimonio architettonico. Ha dedicato la sua
carriera alla ricerca di un equilibrio tra innovazione e rispetto
della storia, intraprendendo una strada che lo ha portato a
collaborare con diverse istituzioni culturali e pubbliche, puntando
alla valorizzazione dei beni storici.
La sua produzione architettonica spazia dalla progettazione di edifici contemporanei all'attento restauro di monumenti storici, in cui è evidente la sua capacità di reinterpretare lo spazio senza sminuirne le radici storiche. Un aspetto distintivo del suo lavoro è la costante ricerca di un dialogo tra passato e presente, con un uso sapiente di materiali tradizionali e tecniche moderne. Nel corso degli anni, ha lavorato su numerosi progetti di rilievo, distinguendosi per la precisione tecnica e la profondità concettuale dei suoi interventi. Uno degli aspetti più apprezzati del suo lavoro è la capacità di restituire vita a edifici storici, rendendoli nuovamente funzionali senza snaturarne l'essenza.
Esordisce come architetto negli anni '70, e da allora ha dimostrato una notevole versatilità affrontando vari contesti, da edifici religiosi a spazi pubblici. Si distingue per un approccio metodico e riflessivo, sempre aperto alla sperimentazione e all'innovazione, pur mantenendo un profondo rispetto per il contesto storico e culturale. La sua visione dell'architettura non è mai statica, ma in continua evoluzione, in linea con le esigenze della società e la trasformazione degli spazi urbani.
Negli anni, ha partecipato a numerose mostre e conferenze, come la mostra "Diacronie: Progetti di architettura 1967-2017", che ha documentato i suoi cinquant'anni di carriera, presentando una vasta collezione di schizzi, modelli e fotografie dei suoi progetti più iconici.
Attraverso la sua pratica, ha dimostrato che il restauro non è solo un atto tecnico, ma un impegno etico e culturale che richiede una profonda comprensione della storia e delle esigenze contemporanee.
DOMANDE:
"Ha un approccio architettonico che segue costantemente o si adatta a ogni progetto in modo diverso? C’è un tema o uno stile che preferisce esplorare?"
"Quali pensa siano le sfide più grandi nella progettazione di spazi urbani oggi? Come si può migliorare l’integrazione tra architettura e vita cittadina?"
"Che consigli darebbe a un giovane architetto che sta iniziando la sua carriera? Quali competenze dovrebbero sviluppare per avere successo in futuro?"
Serena Ruggiero,
Tommaso Rappa.
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